Carrera Cup Italia 2015: team building nello Scholarship Programme

Si è svolto a Borgo San Lorenzo il secondo assessment riservato ai piloti Under 26: cinque degli otto rookie hanno svolto per tre giorni un intenso lavoro di gruppo per migliorare la conoscenza al di fuori della rivalità in pista. Grande cura è stata dedicata alla forma psico-fisica. Prossimo appuntamento in pista a Imola il 27/28 giugno

Prosegue l’intensa attività dello Scholarship Programme, il piano di formazione dei giovani piloti dedicato da Porsche Italia agli Under 26 che partecipano alla Carrera Cup Italia 2015, il monomarca tricolore riservato alle 911 GT3 Cup giunto alla nona edizione che ha aperto i battenti a Monza il 30 maggio scorso. Cinque degli otto rookie hanno partecipato al secondo Assessment che si è tenuto a Borgo San Lorenzo presso il resort "Monsignor Della Casa" dal 12 al 14 giugno. Il lavoro è stato impostato sul team building: Riccardo Agostini, Stefano Colombo, Mattia Drudi, Andrea Fontana e Aku Pellinen hanno messo da parte la rivalità sportiva per svolgere un intenso programma di gruppo. Erano assenti giustificati i tre stranieri Côme Ledogar, Takashi Kasai e Da Sheng Zhang per altri impegni agonistici.

Oltre a Marta Gasparin, responsabile Motorsport di Porsche Italia, erano presenti fra gli altri Max Busnelli, responsabile della Carrera Cup Italia, Niki Cadei, coach driver del Porsche Driving Experience, e lo staff del Driver Program Center. Ad un accurato programma di preparazione fisica (in bici e in piscina) sono state abbinate una serie di attività finalizzate a migliorare il rendimento in macchina. Dopo che l’ingegner Silvio Campigli, tecnico della Carrera Cup Italia, ha spiegato tutte le funzionalità della radio che i piloti utilizzano sulla 911 GT3 Cup da quest’anno, i piloti hanno appreso i valori della comunicazione efficace con un social skills: dovevano descrivere delle situazioni di gara con il minor numero di parole possibili facendosi capire dal compagno di squadra che ascoltava in cuffia a debita distanza. Emiliano Maraldi, invece, ha introdotto i ragazzi alla disciplina dello yoga concentrandosi sulla respirazione diafframatica, utile a controllare la propria frequenza cardiaca e, di conseguenza, l’emotività prima di una gara. Oltre all’attività di gruppo non sono mancati dei momenti individuali nei quali i piloti hanno condiviso con lo staff i report sui check-up psico-fisici effettuati nel primo assessment di Padova che ha preceduto l’avvio della stagione in pista. Ogni driver ha definito le sue aree di potenziamento, che passano anche attraverso la preparazione fisica individuale e la dieta personalizzata. I giovani piloti hanno condiviso anche momento di svago e di divertimento e hanno apprezzato la partenza della 24 Ore di Le Mans con le 919 subito in evidenza.
Il prossimo appuntamento in pista sarà in programma a Imola il 27 e 28 giugno.

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