Il Campionato Mondiale Endurance (WEC) si avvia alla conclusione con la penultima delle otto gare in programma, prevista l'1 Novembre a Shangai, Cina. Se tutto andrà bene in gara, Porsche, il leader attuale della classifica, potrebbe portare a casa il titolo assoluto del Campionato mondiale costruttori, il primo titolo mondiale per il costruttore di vetture sportive dal 1986. Nelle gare di durata, più che in qualsiasi altra categoria del Motorsport di alto livello, l'accento è posto sul marchio per tre ragioni: le case automobilistiche si misurano sul piano dell'innovazione tecnica, sono i team a vincere piuttosto che i singoli piloti e, in sostanza conta il lavoro di squadra in tutte le sue molteplicità.

WEC è la sigla del Campionato mondiale Endurance, una serie derivata dal leggendario Campionato mondiale Sport Prototipi (1953-1992), in cui Porsche ha conseguito dodici titoli mondiali tra il 1964 e il 1986. Allora come oggi, una gara del campionato del mondo si distingue da tutte le altre: la 24 Ore di Le Mans, conosciuta come la gara di durata più impegnativa del mondo. Qui, il 14 giugno 2015, Porsche ha ottenuto una doppietta vincente, seguita da altri trionfi: le doppie vittorie alle corse di sei ore sul Nür-burgring e a Fuji, intervallate da un'altra vittoria ad Austin, Texas. Ora siamo alla resa finale con la set-tima gara a Shanghai e l'ottava in Bahrain. Con 264 punti, Porsche guida la classifica assoluta davanti ad Audi (211) e Toyota (119). Il punteggio massimo per ogni gara di sei ore è di 44 punti, e corrisponde al piazzamento nei primi due posti più la pole position. Porsche, solo al secondo anno di partecipazione al campionato, si trova ad avere improvvisamente a portata di mano il titolo costruttori ancora prima del previsto.
Per Porsche, la ricerca appassionata della migliore soluzione tecnica è sempre stata l'elemento trainan-te, come accadde nel 1982. Allora, il cosiddetto Gruppo C è stato integrato nel Campionato del Mondo. Si basava su una formula di efficienza, nella quale ai prototipi da corsa che partecipavano alla gara di 1.000 chilometri sul Nürburgring sono stati concessi "solo" 600 litri di carburante. Oggi, la 919 Hybrid ne consuma appena la metà. All'epoca, Porsche sviluppò la 956, la vettura da corsa di maggior successo negli anni a venire, dotata di una tecnologia turbo molto avanzata. La pressione subita durante la com-petizione, ha portato alla realizzazione del PDK, il cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung, che consente cambi marcia agevoli senza interruzione della trazione e, dal 2008, ad un aumento della performance grazie all'avanzata elettronica di bordo di cui era dotata della 911 Carrera1), oltre che dell'efficienza. I successi pionieristici raggiunti col design leggero risalgono a molto tempo prima: la carrozzeria in alluminio della 550 Spyder, ad esempio, con cui Porsche vinse la classifica consumi a Le Mans nel 1955. O il telaio in magnesio della vittoriosa 917 a Le Mans nel 1971. Il "downsizing ", oggi un imperativo per il settore, è applicato da decenni nelle gare di durata con motori turbo compatti. Il motore più efficiente che Porsche abbia mai costruito, è il motore turbo a benzina a 4 cilindri da 2 litri montato sulla 919 Hybrid.

L'ibridazione è un altro obbligo accolto dai costruttori che vogliono scommettere sulla vittoria assoluta nel WEC. Con due diversi sistemi di recupero dell'energia (in frenata all'asse anteriore e dei gas di scarico), Porsche porta la soluzione più innovativa sulla griglia di partenza. Nonostante l'emozione di vincere le gare, per Porsche è più importante l'acquisizione di intuizioni sui nuovi sistemi di recupero, stoccaggio e gestione del motore. Nel Centro Ricerca e Sviluppo a Weissach, automobilismo e sviluppo della produzione lavorano in stretta sinergia, un principio valido anche per i laboratori di ricerca, come i prototipi ibridi 919, e per le vetture da corsa derivate dalle vetture di serie, come la 911 RSR. Questo duplice approccio è una tradizione in Porsche. Nel 1976, ad esempio, il prototipo 936 vince il Campio-nato mondiale Sport Prototipi e la 935, derivata dalla produzione, conquista il Campionato mondiale marche.

Le gare di durata sono importanti per il marchio, anche perché si basano su un fattore strettamente legato alla filosofia del marchio stesso: il lavoro di squadra. Mentre in una serie come la Formula 1, sono i singoli piloti a conseguire fama e fortuna, nelle gare di durata serve qualcosa di più. I piloti devono lavorare insieme in armonia, bisogna fare in modo che i due che condividono l'abitacolo siano a loro agio e possano raggiungere la massima velocità. Tre piloti lavorano per uno stesso obiettivo, con uno spirito competitivo più simile a quello del calcio che ad altre discipline motoristiche.

Il terzo aspetto è il costante monitoraggio delle vetture in altre classi. I sei piloti professionisti che guide-ranno i prototipi della Porsche 919 Hybrid, attualmente le vetture LMP1 (Le Mans Prototype Classe 1) più veloci, Timo Bernhard (DE), Romain Dumas (FR), Brendon Hartley (NZ), Neel Jani (CH), Marc Lieb (DE) e Mark Webber (AU), sono perfettamente consapevoli che anche le vetture più lente nella classe GT si battono per la gloria. Doppiare i concorrenti è una cosa che accade costantemente. I piloti GT guardano spesso nello specchio retrovisore. Michael Christensen (DK), Richard Lietz (AT), Frédéric Makowiecki (FR) e Patrick Pilet (FR), i piloti Porsche della 911 RSR derivata dalla produzione, danno spazio ai loro colleghi di marchio, come fanno anche per Audi e Toyota o per i prototipi di classe 2. La comunicazione non verbale tra le 31 vetture in gara deve funzionare immediatamente e in ogni momento, altrimenti diventa pericoloso.

Nella classe GT, Porsche è al secondo posto con 215 punti. Ferrari conduce la classifica con 228 punti, Aston Martin è a 147 punti. A prescindere dalla classe, tutti i costruttori più importanti sono in competizione. E questo è ciò che rende così ambito il titolo costruttori.

1) Serie 911 Carrera: Consumi (l/100 km) combinato 12,7–7,4; urbano 19,2–9,9; extraurbano 8,9–6,0; Emissioni di CO₂ 296–169 g/km; Classe di efficienza (Germania) G–D

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