Silenzio: passa la nuova Macan
Un test drive particolare per la nuova Macan. Nel rispetto della flora e della fauna di un’oasi protetta dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Il nome «Abetone» ha origine, come spesso accade, da una leggenda: secondo la tradizione, un enorme abete sorgeva esattamente nel punto in cui oggi si trova il valico che collega la Toscana con l’Emilia. Una via di comunicazione che, almeno dalla fine del 1700, si sarebbe rivelata decisiva per il commercio e lo sviluppo economico delle due regioni. La strada che conduce alla cima dell’Abetone è suggestiva, resa artistica dai colori sparsi ma armoniosi di ottobre: non è l’autunno allegorico dell’Arcimboldo, ma quello vivido e palpabile di Brendekilde lo spettacolo che ho davanti agli occhi.
Siamo ospiti dell’OasyHotel, un non-luogo in cui il benessere umano si intreccia profondamente con quello animale e naturale. Flora e fauna sono state prima ripopolate e poi preservate, in un’idea di sostenibilità concreta, tangibile, autentica. Un progetto che ha molto in comune con la nuova Macan, un’auto sostenibile eppure autenticamente Porsche.
Bastano pochi chilometri per rendersene conto: nonostante i suoi 2.200 kg – ben 330 in più rispetto all’ultima versione – la nuova Macan non solo si dimostra all’altezza, ma riesce addirittura a superare la precedente con motore a combustione in agilità e precisione. Le quattro ruote sterzanti lavorano come un’orchestra ben diretta, offrendo una maneggevolezza sorprendente. Lo sterzo, affilato e reattivo, trasmette il feeling di una vera sportiva, rendendo la guida un’esperienza coinvolgente.
In curva, la Macan sembra dimenticarsi di essere un SUV, come se volesse dimostrare alla primogenita in Casa – che oggi non nomineremo – di meritarsi quel celebre scudetto sul volante e sul cofano. È qui che Porsche supera ogni aspettativa, consegnando un’auto che si impone come una delle più divertenti da guidare nella sua categoria. Facile e intuitiva, la Macan elettrica ti invita a giocare con lei, e sa come ripagarti.
Gran parte del merito va al sistema sospensivo. La configurazione a triangolo sovrapposto sull’anteriore, unita alle sospensioni a controllo elettronico, garantisce un comportamento dinamico eccezionale. Ogni curva è sotto controllo, la stabilità è impeccabile, e anche nelle frenate più aggressive, l’auto non perde mai compostezza. Il sistema a doppia valvola degli ammortizzatori si adatta istantaneamente alle condizioni del fondo stradale, offrendo una transizione impercettibile tra un assetto confortevole e uno sportivo. Questa sinergia tra sospensioni elettroniche e quattro ruote sterzanti trasforma la Macan in una vera scalatrice di curve, mantenendo una sorprendente agilità.
Quasi dimentico che, all’interno dell’abitacolo, è la tecnologia a comandare. La connettività è ottima, grazie al sistema di infotainment basato su Android Automotive OS, con un’interfaccia intuitiva. Lo schermo centrale da 10,9 pollici offre un’esperienza visiva chiara e dinamica, e anche il passeggero anteriore può godersi un proprio display opzionale. So che è una dotazione indispensabile, ma mentre mi lascio l’Abetone alle spalle, gli schermi mi sembrano superflui. Vorrei soltanto tornare indietro e ripercorrere quelle curve che, colorate d’autunno, uniscono Toscana ed Emilia.
Dati sui consumi
Macan 4 Electric
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0 g/km
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21,1 – 17,9 kWh/100 km
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516 – 612 km
Macan Turbo Electric
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0 g/km
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20,7 – 18,9 kWh/100 km
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518 – 590 km