Arte culinaria

Cos’hanno in comune un cuoco stellato tedesco, un imprenditore di Taiwan e uno chef de cuisine di Hong Kong? Un raffinatissimo ristorante gourmet a Taipei. Perché condividono sogni simili, passioni comuni e voglia di novità.

   

Aprendo la massiccia porta in legno che dal centro commerciale Noke consente di accedere al ristorante «La Vie by Thomas Bühner», si entra in un mondo parallelo. Dalle animate strade piene di luci e insegne al neon di Taipei di un istante prima, si passa a una lounge sofisticata. I soffitti sono alti, i colori naturali: noce, grigio pietra, qua e là elementi dorati. La calma è la prima cosa che irradia da questo luogo. Tranquillità.

«Benvenuti a Taipei», dice Una del personale di servizio, accompagnandoci alla finestra panoramica. Il ristorante conta 27 coperti. I tavoli sembrano isole adagiate su tappeti color verde chiaro o azzurro. Richiamano volutamente le tonalità dei fiumi, dei laghi e delle baie di Taiwan.

Con solennità, Una accende la lampada da tavolo. Lo spettacolo può avere inizio.

Il menù degustazione prevede undici portate. Già i canapè sono piccole opere d’arte: raffinati rotoli di biscotto ripieni di purea di zucca, croustades di mais dolce a forma di delicate conchiglie, krapfen rotondi guarniti con anguilla affumicata.

Patrono e cuoco eccelso:

Patrono e cuoco eccelso:

Lo chef stellato nel suo rifugio del gusto a Taipei. Il «La Vie by Thomas Bühner» ha aperto nell’aprile del 2023.

Quando si inizia ad assaggiare, si comincia a capire: qui non si mangia. Qui si vivono emozioni. Aromi, texture, sensazioni. «Puntiamo sulla varietà dei sapori», spiega Thomas Bühner, che si è seduto con noi al tavolo. Ecco come descrive questa cucina aromatica stratificata: «Se qualcuno suona la chitarra davanti a un falò, è bello. Da noi, però, si esibisce un’intera orchestra, con vari strumenti, toni delicati e bassi, ma anche alti e intensi, accompagnati da un tocco di arte drammatica».

«Arte drammatica» è calzante. Prima di proseguire col menù, infatti, sorgono domande: cosa ci fa Thomas Bühner a Taipei? Come mai lo chef stellato tedesco ha aperto un ristorante proprio qui? Per rispondere, dobbiamo lasciare per un attimo questo luogo e intraprendere un viaggio…

Tappa numero 1: Germania

Paderborn, un’ora abbondante di auto a est di Dortmund. È qui che cresce Thomas Bühner, classe 1962. Madre casalinga, padre impiegato commerciale, un fratello gemello, una sorella. Finita la scuola, inizialmente non sa cosa fare. Perciò si reca all’ufficio di collocamento e fa un test. Panettiere, cuoco o agricoltore sonoi risultati. Ai genitori dice: «Diventerò cuoco, ma di quelli bravi!» E poi aggiunge: «A 30 anni guiderò una Porsche!» 

All’inizio, però, gli arriva una bastonata. Durante la formazione in un ristorante di Paderborn non raschia bene la ciotola con il burro per lumache e il suo maestro lo colpisce con la spatola di gomma. «Rinuncia», dicono i genitori, che vogliono proteggerlo. «Naaa», risponde Bühner. Preferisce mostrare al suo capo di che pasta è fatto. Entro breve, grazie ai buoni risultati ottenuti, accorcia l’apprendistato e fa domanda all’Hotel Hilton di Düsseldorf, che vanta tre ristoranti, di cui uno con una stella Michelin. «Incredibile», pensa.

Negli anni a seguire, Bühner lavora da alcuni dei migliori cuochi della Germania, entrando infine a farne parte. La prima stella Michelin arriva nel 1996 a Dortmund, all’età di 34 anni. La sua prima Porsche l’anno successivo: «Una 911, generazione 964, nera dentro e fuori». La seconda stella gli viene conferita nel 1998.

Otto anni più tardi va al «La Vie» a Osnabrück e lo trasforma in uno dei migliori ristoranti del mondo. A partire dal 2011 il locale viene illuminato costantemente da tre stelle Michelin fino al 2018, quando si spengono perché l’impresa siderurgica che finanzia il tempio gourmet decide di rivedere le proprie attività e di sospendere la gestione del ristorante. Per la prima volta Bühner si trova davanti alla realtà dell’alta cucina: un locale stellato diventa spesso redditizio solo con lo sponsor giusto al suo fianco.

«Inizialmente, nemmeno io avevo idea di cosa fare al riguardo», racconta Bühner. Eppure prende una decisione: invece di passare subito al locale successivo, sceglie di girare il mondo come cuoco ospite di vari ristoranti e consulente di progetti di fine dining.

Con gioia e sentimento:

Con gioia e sentimento:

Il team del La Vie durante la pausa, poco prima che inizi l’indaffarata serata al ristorante. Al centro: Thomas Bühner con lo chef de cuisine Xavier Yeung.

Tappa numero 2: Taiwan

Ecco, quindi, che nel 2019 approda a Taiwan. Un hotel a cinque stelle nel sud dell’isola gli chiede di creare un ristorante gourmet. Bühner, già estimatore dell’Asia, accetta e inizia a conoscere Taiwan. A piacergli sono la cordialità delle persone, la varietà dei prodotti e la topografia dell’isola, il cui rilievo più alto tocca quasi i 4.000 metri, seguito da più di 60 montagne che superano i 3.000. «Inoltre, Taiwan è incredibilmente verde», dichiara entusiasta Bühner. E c’è un’altra cosa che apprezza: un atteggiamento del posto che invita a «provarci e basta».

È proprio questo atteggiamento che gli permette di incontrare il suo socio attuale Ray Wu, fondatore e CEO del Suntek Motor Group, uno dei tre partner commerciali di Porsche a Taiwan. Wu e Bühner si conoscono a una riunione d’affari e si accorgono di una cosa: «Abbiamo la stessa idea». Entrambi vogliono esportare in Germania la catena di ristoranti più famosa di Taiwan. Iniziano quindi a collaborare e sviluppano un concept.

Ma il Coronavirus mette loro i bastoni tra le ruote. Per la catena di ristoranti non sembra il momento di compiere passi azzardati. Allo stesso tempo, però, succede qualcosa: i due uomini vanno incredibilmente d’accordo. Se oggi si domanda all’uno cosa apprezza dell’altro, Bühner risponde: «Dove gli altri vedono problemi, Ray vede opportunità. È un imprenditore in tutto e per tutto, in più è cosmopolita e oltremodo intelligente». Dal canto suo, Wu ha questa opinione dell’amico: «Thomas non solo è un cuoco eccezionale, ma ragiona anche come un artista».

I due restano in contatto. Nel 2021, Wu manda una mail a Bühner: «Ehi», scrive, «se non possiamo portare l’idea del ristorante da Taiwan alla Germania, perché non portiamo la tua idea a Taiwan?» Bühner ci riflette, poi risponde: «Perché no? Parliamone!»

Alta cucina:

Alta cucina:

Sono undici le portate del menù preparato questa sera dal grande chef Xavier Yeung.Le sue creazioni sono piccole opere d’arte.

Tappa numero 3: passioni condivise

Per capire bene come siano giunti a questa avventura comune, serve un viaggio con i due uomini nel sud dell’isola. Insieme al suo Suntek Motor Group, qui Ray Wu non solo gestisce un nuovo Porsche Studio a Tainan, ma anche un circuito di gara.

«Lavorare con Porsche era il mio sogno già da piccolo», confessa Ray, un tipo dinamico di 55 anni, a cui piace ridere di cuore. Anche nel suo caso, però, questo percorso non arriva da sé. Pur crescendo in una delle zone più povere di Taiwan, Ray ha un obiettivo: il settore automobilistico.

Ecco, quindi, che durante gli studi fonda un motorclub, mettendosi successivamente in proprio. «È una marca da sogno», dice. Ma Ray Wu vuole andare oltre. Offrire ancora di più ai suoi clienti. Un intero lifestyle con esperienze speciali. «Qui, molti associano alla Germania soprattutto automobili e macchinari di vario genere», spiega Wu. «Io volevo dimostrare che c’è molto di più.» Per esempio una haute cuisine di altissimo livello e il piacere che deriva da un’esperienza culinaria di questo tipo.

Le vetture sono pronte sul circuito. Il tracciato è lungo 3,5 chilometri, grado FIA 2. I due uomini indossano il casco e si danno una pacca reciproca sulla spalla. Wu sale a bordo dell’edizione speciale realizzata dalla Porsche Exclusive Manufaktur in occasione del 50° anniversario di Porsche a Taiwan: una 911 Carrera GTS (992) color verde Irlanda.

Suntek se l’è aggiudicata a un’asta di beneficenza. L’auto è un omaggio alla prima Porsche venduta a Taiwan, una 911 E nel 1972. All’epoca ancora in verde vipera, anch’essa era un tributo ai crinali boschivi dell’isola. Bühner prende la 911 GT3 RS (992). A casa, in Germania, guida una GT3 Touring grigio agata metallizzato. I motori ruggiscono, i due sfrecciano via e tornano solo dopo molti giri con un sorriso beato sul volto. 

Due uomini, un motore:

Due uomini, un motore:

Thomas Bühner e Ray Wu sono stati uniti dalla loro passione. Sul circuito nel sud di Taiwan, si concedono qualche giro per svagarsi.

Sul circuito condividono la loro passione. E insieme hanno sviluppato un concept completamente nuovo per il La Vie. «Da dove si comincia?», è la prima domanda che fa Ray Wu quando affrontano la pianificazione del ristorante gourmet. «Dobbiamo scrivere cosa vogliamo», dice Bühner. Quindi prendono nota: l’obiettivo è «una cucina aromatica europea all’avanguardia». «Con prodotti di Taiwan e il meglio di tutto il mondo.» Inoltre, il paesaggio dell’isola deve rispecchiarsi nel design del locale. E capiscono presto anche un’altra cosa: Xavier Yeung deve far parte del progetto.

Bühner ha già lavorato in precedenza con il talentuoso chef de cuisine di Hong Kong, capendo che: «Xavier è come un fratello d’anima per me». Il denominatore comune è importante. Del resto, nel nuovo La Vie Bühner non starebbe in cucina, ma interpreterebbe il ruolo di patrono dell’idea.

Yeung accetta. Chiedendo al cordiale chef di 37 anni con esperienza in ristoranti di Hong Kong e Macau insigniti di due e tre stelle Michelin cosa lo ispiri quando cucina e crea il suo menù stagionale, riflette un attimo. Poi, oltre a citare prodotti favolosi e atmosfere da calde giornate estive, parla dei mercati notturni di Taiwan.

Tappa numero 4: i mercati notturni

Effettivamente non si può capire l’isola senza aver visitato almeno una volta un mercato notturno. «Il mercato notturno è un po’ una piccola Taiwan», dice Ray Wu mentre guida la Panamera nella notte di Taipei.

Del resto, lì ci sono tante delle cose che l’isola ha da offrire in poco spazio. E non è tutto: è un unico, meraviglioso tripudio di stimoli.

Il vapore aleggia sopra le cucine del Raohe Street Night Market, nella parte orientale di Taipei. Il vicolo dove viene allestito è lungo solo 600 metri, ma stracolmo di bancarelle, persone, impressioni, odori. Ci sono omelette alle ostriche, polpo fritto, bubble tea, ravioli e frutta di ogni genere: ananas, guava, durian, papaia. Ai margini del vicolo si può tentare la fortuna con le slot machine. Oppure consultare uno dei tanti chiromanti che fanno pescare a tartarughe o uccelli tenuti in gabbie accanto a loro le carte con le quali leggono il futuro. In poche parole, un mercato notturno come questo è un’esplosione di atmosfere e aromi. Ed è proprio questo che ha in comune con il cibo del «La Vie by Thomas Bühner», seppur in maniera del tutto diversa.

Ispirazione culinaria:

Ispirazione culinaria:

Il mercato notturno è un elemento fisso nella cultura culinaria di Taiwan. Thomas Bühner e il suo socio Ray Wu durante una degustazione.

Tappa numero 5: ritorno al ristorante

Dalla cucina semiaperta del ristorante, a breve le portate usciranno in rapida successione. Alcune quasi troppo belle per essere toccate. Come quella alle ostriche: su un mare di spuma bianca, ricavata dall’agrume giapponese Daidai, nuota un’isola di gelatina di alghe, decorata con caviale e umibudo. La tartare di ostriche si nasconde proprio lì sotto. Un’altra creazione assomiglia a un’allegra aiuola di fiori, con molluschi giallo sole, couscous e curry.

«Il prossimo viaggio sarà nei Paesi Baschi», dice Xavier Yeung servendo un piatto con un pesce chiamato berice rosso accanto a un polpetto ripieno, speziato chorizo e delicata emulsione al chili. È tutta una magia grazie alla quale gli aromi persistono a lungo. Senza contare che Yeung ha coraggio da vendere e prepara anche piatti come il coniglio, che per i palati taiwanesi ha un gusto insolito.

«Cerchiamo di creare un equilibrio tra la cucina europea e gli aromi locali», spiega Yeung. Per farlo, lui e Bühner si confrontano regolarmente. Bühner gli parla di pietanze che ha mangiato in altri luoghi del mondo o gli manda ricette. Aggiungendo ogni volta: «Ora tocca a te farle tue». Si fida del suo chef de cuisine e delle sue creazioni.

Tra qualche giorno, Thomas Bühner se ne andrà di nuovo. Dapprima alla volta di Pechino, dove gestisce il ristorante «Rong by Thomas Bühner» dalla fine del 2023, poi a Bangkok, infine a Istanbul, dove, da novembre, ha aperto il «Taste by Thomas Bühner». Ad aprile 2025 seguirà un secondo «La Vie by Thomas Bühner» a Düsseldorf. Ascoltando tutti i suoi programmi, gira un po’ la testa. A volte gli amici gli chiedono: «Non è troppo per te?» «Naaa», risponde sogghignando. «La vita è un’avventura. Si va il più lontano possibile.»

Una serata estiva al sud:

Una serata estiva al sud:

Ray Wu e Thomas Bühner con vista sulla laguna Dapeng Bay a Donggang.
Andrea Walter
Andrea Walter

Dati sui consumi

911 Carrera GTS

WLTP*
  • 11,0 – 10,5 l/100 km
  • 251 – 239 g/km

911 Carrera GTS

Dati sui consumi
consumo carburante combinato (WLTP) 11,0 – 10,5 l/100 km
emissioni CO₂ combinato (WLTP) 251 – 239 g/km

911 GT3 RS

WLTP*
  • 13,2 l/100 km
  • 299 g/km

911 GT3 RS

Dati sui consumi
consumo carburante combinato (WLTP) 13,2 l/100 km
emissioni CO₂ combinato (WLTP) 299 g/km

911 GT3 with Touring Package

WLTP*
  • 13,8 – 13,7 l/100 km
  • 312 – 310 g/km

911 GT3 with Touring Package

Dati sui consumi
consumo carburante combinato (WLTP) 13,8 – 13,7 l/100 km
emissioni CO₂ combinato (WLTP) 312 – 310 g/km

Panamera

WLTP*
  • 10,5 – 9,7 l/100 km
  • 239 – 219 g/km

Panamera

Dati sui consumi
consumo carburante combinato (WLTP) 10,5 – 9,7 l/100 km
emissioni CO₂ combinato (WLTP) 239 – 219 g/km