Editoriale

Una massima che Porsche vive da ormai 75 anni. Esiste forse privilegio più grande?

  

«La nostra eredità pregna di avvenimenti è la solida base per un futuro di successo.»

Sebastian Rudolph

Sebastian Rudolph

Editore

Nel 1948, Ferry Porsche realizza il suo sogno di un’auto sportiva, radicando in profondità nel nostro DNA un pensiero chiave: trasformare le visioni in realtà. Per davvero. Per farlo, Porsche continua a reinventarsi, rimanendo sempre fedele ai propri valori e alla propria identità. Porsche è il brand che realizza i sogni.

È quindi «Dreamers» il filo conduttore di Christophorus in quest’anno commemorativo. Anche voi lettrici e lettori ne fate parte, così come le persone di tutto il mondo che raccontano le loro coinvolgenti storie. Persone che portano in vita la nostra rivista e appartengono a una comunità di appassionati in continua crescita.

«Driven by Dreams. Auto sportive Porsche da 75 anni.» Questo il titolo della speciale mostra commemorativa che può essere visitata proprio ora nel forum berlinese del Gruppo Volkswagen noto come DRIVE. Un omaggio a un’incredibile storia di successo: il mito di Porsche. Non perdetevela: fino a settembre, vi aspettano veicoli innovativi, esemplari storici e tantissime storie di Dreamers.

A giugno, il Museo Porsche di Zuffenhausen festeggia il proprio anniversario, esattamente 75 anni dopo l’omologazione generale della Porsche 356 Roadster «Nr. 1». L’azienda accompagnerà l’evento con una grande cerimonia. La famiglia Porsche celebrerà questo giorno speciale anche nel resto del mondo, per esempio al Petersen Automotive Museum di Los Angeles, allo Shanghai Auto Museum o all’Autoworld di Bruxelles. Siamo fieri del nostro movimentato lascito. Rappresenta una solida base per un futuro di successo. Sempre a braccetto con innovazione e progresso, continueremo ad aggiungere nuovi, indimenticabili momenti alla straordinaria storia di Porsche.

Una storia che vede sempre protagoniste le persone che hanno trasformato il nostro marchio in quello che è oggi. Persone che trovano ispirazione nei sogni. Proprio come noi.

Alcuni di questi Dreamers popolano il nuovo numero di Christophorus. Come Gilberte Thirion: negli anni Cinquanta, la belga suscitò scalpore sulla 356 nelle vesti di una delle prime donne pilota Porsche. O Krithin Paul Pereira, che disegna espressivi modelli Porsche e soffre di una grave malattia neurologica sin dall’infanzia. Il suo sogno di una full immersion nel marchio si è avverato a Weissach. O ancora William Herbert, XVIII Conte di Pembroke, erede di Wilton House nella britannica Salisbury, che può ora realizzare la sua visione di una nobiltà moderna. E, ovviamente, il primo fra i Dreamers: Ferry Porsche. È stato lui, infatti, a mostrarci che i sogni si possono avverare. Ed è questo che simboleggia il marchio. Allora, oggi e in futuro.

Care lettrici, cari lettori, di quali sogni vi nutrite? Vi invitiamo a mandarci i vostri spunti e il vostro feedback, scrivendo a christophorus@porsche.de

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