L’arte in testa
Il coreano Ha Yoon è neurochirurgo e artista, ma soprattutto entrambe le cose insieme. Il risultato della sua creatività sono «mappe mentali». Nel vero senso della parola: immagini dalla profondità della nostra coscienza.
37° 25’ 11.3” N 122° 12’ 09.7” W
Nell’opera Wave Particle Duality in Quantum Physics Ha Yoon fa confluire i dintorni dello Stanford Linear Accelerator Center, un laboratorio di ricerca della Stanford University in California, USA.
Disponendo in successione tutti i percorsi neurali del cervello umano si otterrebbe una lunghezza difficile da immaginare: 5,8 milioni di chilometri, quasi 150 volte la circonferenza della Terra. Il cervello, nel quale sono collegati tra loro fino a 100 miliardi di neuroni, è una struttura complessissima, una vera opera d’arte. Soprattutto per un uomo come Ha Yoon. Il sudcoreano è neurochirurgo. Il sistema nervoso centrale umano è il suo settore di competenza, ma anche la sua fonte di ispirazione. Il modo preferito di alleggerire la mente del 54enne è dedicarsi all’arte. Quella cerebrale.
Nel 2020, Ha Yoon scopre un’opportunità innovativa per esprimere creativamente tale ispirazione e disegna cervelli umani sul suo tablet. Nel frattempo, si diffonde una nuova tecnologia: i «non-fungible token» (NFT). Si tratta di opere d’arte digitali certificate, con garanzia di unicità. È così che comincia una carriera artistica insolita nel settore digitale, che vale la fama a Ha Yoon, guidatore di Porsche della Corea del Sud.
Lo incontriamo nel suo home office di Seoul, metropoli che conta dieci milioni di abitanti e capitale della Corea del Sud. Con la lampada alogena sul basso soffitto, la stanza emana il fascino di un ufficio ospedaliero, più che di un atelier artistico. Ma basta uno sguardo alle pareti bianche per comprendere che la passione di Ha Yoon per il cervello non finisce nemmeno dopo una lunga giornata lavorativa. L’ambiente sterile, infatti, è impreziosito da colorati esemplari della sua arte. Opere digitali, stampate per chi vuole ammirarle. Affiancate da acquerelli, testimoni di un tempo in cui il neurochirurgo li usava ancora. «Il mio trasporto per il cervello umano si riconosce anche qui», dice indicando le linee sinuose dei suoi primi lavori. «Sono montagne, ma allo stesso tempo onde neurali.»
Di solito, Ha Yoon parla con tono pacato, scegliendo le parole con cura. Adesso, però, che accenna alle sue opere, il neurochirurgo si trasforma in artista. Gli occhi gli brillano, le sue parole si susseguono più rapidamente, passione e gioia sono tangibili. «Ogni colore rappresenta un istante separato del ricordo», racconta Ha Yoon spiegando i variopinti capolavori. «Tutti i colori combinati tra di loro, però, simboleggiano l’intero ricordo.» È questa, quindi, l’ispirazione che Ha Yoon trae dal suo lavoro e riversa nella sua arte: l’intricata composizione raffigura le reti neurali, il gioco di colori la capacità umana di ricordare, vivere. Ha Yoon indica un dipinto posto al centro dell’ufficio: un caleidoscopio rosa che troneggia su uno sfondo rosso fuoco. Innumerevoli ramificazioni, spirali e forme dominano il quadro, circondate da un mare rosso. «Il cervello durante la fioritura dei ciliegi», dice Ha Yoon sorridendo. «Quando in Corea del Sud fioriscono i ciliegi, si assiste a uno spettacolo che avvolge a 360 gradi i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre percezioni. E la nostra mente rispecchia le sfumature della fioritura. Volevo esprimerlo con l’arte.»
46° 13’ 59.0” N 6° 03’ 20.5” E
Le coordinate di Nucleus and Universe indicano il CERN, l’istituto di ricerca nucleare svizzero, famoso per l’acceleratore di particelle più potente del mondo.
L’opera fa parte della serie Map on the Brain. Tramite associazioni, l’artista intesse nei propri dipinti anche le rappresentazioni cartografiche di luoghi reali. Per lui, le mappe sono composte da simboli come ponti o fiumi. «A prescindere dalle basi culturali», sostiene, «tutti capiscono questi simboli.» Le coordinate fornite collocano l’opera nel mondo reale. «Allo stesso tempo, il luogo non è più un edificio fisico, ma un’opera d’arte astratta», spiega Ha Yoon.
Ha Yoon incontra il tema della creatività già da bambino. «Mia mamma insegnava arte», racconta. «Mi mostrava quanta gioia potesse nascere dall’arte.» Il padre era responsabile del Museo nazionale di arte moderna e contemporanea di Seoul ed è considerato uno dei fondatori dell’Avanguardia coreana. «Il modo in cui usa i colori mi ispira ancora oggi», dice Ha Yoon guardando un tripudio di colori sulle pareti del suo ufficio, quasi avesse bisogno di una prova.
Ci vogliono cinquant’anni prima che il neurochirurgo segua l’esempio dei genitori. «Prima di iniziare a dipingere, ero un workaholic», si ricorda. «Mi sono specializzato in interventi complessi, come le deformità della colonna vertebrale e la rimozione dei tumori. Inoltre, volavo per il mondo per partecipare a congressi.» Ormai, Ha Yoon ha trovato la sua àncora, ha rallentato i ritmi, anche se non del tutto: al momento è professore alla Yonsei University di Seoul, scrive in veste di caporedattore sulla rivista specializzata Neurospine ed è membro di varie commissioni accademiche.
37° 47’ 57.1” N 122° 27’ 02.0” W
L'opera Lunar New Year in Lucas Film è ispirata alla passione di Ha Yoon per la saga di Star Wars. Seguendo le coordinate, si arriva alla Yoda Fountain a San Francisco.
Così si alimenta un uomo dai numerosi talenti, la cui vita è plasmata dalla dinamicità. Una caratteristica che Ha Yoon ama anche nelle auto, in particolar modo quando si tratta della sua Porsche 911 Carrera S argento, generazione 997. Un’altra fonte di ispirazione. «Costanza e velocità, potenza e tradizione: è questo che simboleggia la 911. Valori che si ritrovano anche nella mia arte.» E che vive realmente tutti i giorni, quando guida la sua Porsche alla volta del campus. Fondata nel 1885, la Yonsei University si trova a nord del fiume Han. Sono più di 35.000 gli studenti che avviano qui la loro carriera, in uno dei più grandi centri economici del mondo. Un luogo di contrasti. Moderni grattacieli si protendono verso l’alto, sul monte Namsan si vedono le luci della torre televisiva alta poco meno di 237 metri che collega la città al resto del mondo. Giù in centro colpisce il lascito culturale di Seoul: il palazzo Gyeongbokgung del 1395, il mercato di Namdaemun con i suoi circa 600 anni di età o il famoso Bukchon Hanok Village e le sue 900 case tradizionali. Qui si palesa come una simbiosi attentamente orchestrata tra tradizione e innovazione possa generare qualcosa di nuovo: l’imponenza.
All’arrivo del crepuscolo, sulle facciate si riflettono le prime luci colorate della città. A quest’ora, anche per Ha Yoon comincia la creatività. La sua arte nasce di notte, quando fuori imperversano cartelloni pubblicitari pulsanti, mentre dentro avviene la metamorfosi del medico in artista. Quando finisce un dipinto, ci sono due strade. Quella classica, in cui viene stampato su tela, e quella digitale.
In questo secondo caso, le sue opere diventano NFT, non-fungible token. La tecnologia Blockchain di questo mondo consente di apportare una firma digitale per confermare l’unicità dell’opera digitale. «Questa tecnologia mi ha convinto subito, rappresenta un cambiamento di paradigma per l’arte digitale.» Qui la rinascita personale di Ha Yoon, lì una procedura criptografica che diffonde il mercato dell’arte nella sfera digitale. Il tutto in un modo che da fuori appare complesso quanto il cervello umano. Esattamente nelle corde di Ha Yoon.
Trovate altre opere sul profilo Instagram di Ha Yoon.