911 da campioni

Porsche Italia – Ottimi passaggi di mano: il primo fu il motociclista più vincente di sempre, l’ultimo è il pilota di Formula 1. Un destino al top per la 911 S Targa 2.0 del 1968 che, passata da Giacomo Agostini ad Alex Caffi, ha vinto il Concorso di Restauro 2021 di Porsche Italia

   

Nel 1968, dopo aver vinto tutte le gare delle classi 350 e 500 e conquistato il terzo e quarto titolo mondiale di motociclismo dei quindici che avrebbe collezionato in tutta la sua carriera, Giacomo Agostini decise di farsi un regalo e si comprò una Porsche 911 S Targa 2 litri di colore Arancio Sangue. Non fu la sua prima Porsche perché qualche anno prima aveva acquistato la 356 90 S di Carlo Ubbiali, suo caro amico e grande pilota. «Era una macchina bellissima, le ragazze impazzivano e avevo sempre una passeggera diversa sul sedile di fianco: era più tranquillizzante della moto». Fu proprio questa Porsche ad essere al centro di una «notte brava» – come la definirono i giornali di gossip dell’epoca – per le vie della Roma notturna. 

Compagna fedele

Compagna fedele

Giacomo Agostini durante un test con la MV Agusta da corsa. Sullo sfondo, la sua 911 S Targa

Racconta Agostini: «Uscendo dal ristorante dove avevo cenato con Mal, il leader del complesso dei Primitives, trovai una gomma a terra. Mi misi a cambiarla e Mal, che aveva una Pantera De Tomaso, mi disse che ero lento e si annoiava ad aspettarmi, che andava avanti e che ci saremmo visti direttamente al Number One, un locale molto di moda in quegli anni. Punto nell’orgoglio, sostituii la gomma in pochi minuti e partii a razzo. All’altezza del Muro Torto vidi davanti a me i fari della Pantera e la raggiunsi. Arrivammo in discoteca un po’ allegri, dopo una serie di sorpassi, ma non fu una gara». 

Squadra vincente

Squadra vincente

Con la 911 S premiata al Concorso di Restauro, da destra, Pietro Innocenti, AD di Porsche Italia, Paolo Verardini, titolare del Centro Assistenza Porsche Padova Est, Alex Caffi, Michele Caffi e Marco Superti

Oggi, 53 anni dopo, quella 911 è ancora protagonista, questa volta per la vittoria nella sesta edizione del Concorso di Restauro organizzato da Porsche Italia e dedicato ai Centri Porsche e Centri Assistenza Porsche. Un lavoro accuratissimo realizzato dal team di Paolo Verardini, del Centro Assistenza Porsche Padova Est, Classic Partner dal 2015, incaricato del restauro dall’attuale proprietario, l’ex-pilota di Formula 1 Alex Caffi: «In realtà, più che mia è di mio figlio Michele e di Marco Superti», precisa Alex, «un amico con cui ci divertiamo a cercare auto particolari da rimettere in forma». Ed infatti è stato proprio Marco a scovarla in una piccola officina di Montichiari, nel bresciano, il cui titolare era un tifoso sia di Alex, del quale aveva appeso un poster della monoposto Dallara Scuderia Italia F.1 in azione al GP di Monaco, sia del padre Angelo: «Anche lui era un pilota, gentleman driver e grande porschista: l’auto con cui ha chiuso la sua carriera è stata una mitica 906». Per Caffi le auto hanno un’anima e a questa 911 S era stata un po’ tolta: «Con Marco l’abbiamo battezzata ’auto da night’ per come si presentava: gli interni erano di una SC, il rollbar nero invece che satinato, i parafanghi allargati e la capottina morbida posteriore sostituita con il lunotto in vetro della versione successiva. Insomma, un disastro da affidare alle abili cure di Paolo Verardini».

Gli interni

Gli interni

Prima del restauro (sopra) e dopo i lavori di tappezzeria (sotto)
Meccanica, carrozzeria e tappezzeria. Un lavoro di restauro a 360°

Ovvero di un’officina aperta nel 1946 da suo padre e dove Paolo lavora dal 1968. Questa 911 S Targa è uno dei restauri che gli ha dato maggiore soddisfazione per la complessità degli interventi, sia di meccanica che di carrozzeria, interni compresi. Revisione completa della ciclistica, del motore e del cambio, a cui è stata sostituita la coppia conica, sbriciolata. E poi parafanghi, scaloni e cofani. «Abbiamo recuperato anche ricambi introvabili come i fari anteriori a doppia parabola e il sottilissimo volante a farfalla», precisa Paolo, «mentre dagli Stati Uniti ci hanno mandato la soft window posteriore e i pannelli porta.» Dopo 19 mesi (e 280 ore solo di tappezzeria), nell’ottobre del 2021 il lavoro è stato consegnato, giusto in tempo per vincere il concorso e ridare il sorriso ai Caffi e a Marco Superti. E anche a Giacomo Agostini, che l’ha ritrovata nelle stesse condizioni e con la stessa emozione di quando la ritirò nuova direttamente dall’allora importatore Autogerma, nella prima sede di Bologna. 

Alessandro Giudice
Alessandro Giudice