Uniti per Ripartire

Porsche Italia – Un’iniziativa nata per combattere due diverse forme di povertà, alimentare ed educativa. Parte da Porsche Italia e dai suoi Concessionari, per il territorio e la gente che lo abita

  

È una delle più grandi e terribili prove sostenute dal mondo intero dal termine della seconda guerra mondiale. La pandemia da Covid-19 è stata ed è tutt’ora un autentico choc: prima di tutto sanitario, per la sua virulenza e rapidità, ma poi anche socio-economico, con implicazioni che hanno subito tutti, specialmente, come sempre succede nelle emergenze, le fasce più deboli della popolazione. Uno scenario che non ha lasciato indifferente Porsche Italia, che ha dato il via ad una serie di attività benefiche molto mirate, coerenti con l’atteggiamento sempre dimostrato verso il territorio, come conferma Pietro Innocenti, AD della filiale italiana dell’azienda tedesca: «Da anni Porsche Italia è vicina al territorio con iniziative di responsabilità sociale. Il nostro obiettivo è di offrire un sostegno concreto che avvicini alla soluzione dei problemi».

Un impegno sociale confermato fin dalle prime settimane di emergenza sanitaria con l’adesione alla campagna #iorestoacasa, attraverso la quale, Porsche Italia e tutte le Aziende Porsche presenti sul territorio nazionale hanno promosso una raccolta fondi a favore della Protezione Civile per far fronte alle necessità impellenti come l’acquisto di materiale sanitario o il soccorso e l’assistenza della popolazione interessata dal contagio.

Pietro Innocenti, Amministratore Delegato Porsche Italia:

Pietro Innocenti, Amministratore Delegato Porsche Italia:

numerose le iniziative sociali di Porsche Italia, tra cui «Italian Tour» nel 2013 rivolto ai bambini ricoverati negli ospedali pediatrici e «Ex Machina» nel 2014 per motivare i giovani di talento all’interno delle aziende

Va in questa direzione l’iniziativa «Uniti per ripartire», un’azione decisa e senza compromessi che ha coinvolto tutte le 30 concessionarie Porsche in Italia, chiamate ad essere ambasciatrici dell’operazione sul proprio territorio. In sostanza si è stabilito di destinare all’iniziativa una somma per ogni vettura consegnata nel periodo compreso tra l’1 giugno e il 10 agosto. Un importo, questo, che è stato raddoppiato dall’intervento di Porsche Italia, che ha affiancato i concessionari con pari impegno economico. La somma risultata da questa raccolta – 1,3 milioni di euro – è stata poi devoluta alla Caritas, l’organismo della CEI da sempre promotore di attività assistenziali e di giustizia sociale destinate ai meno fortunati. «La capillarità dell’intervento è stata soddisfatta dal fatto che ogni Centro Porsche ha devoluto la cifra raccolta direttamente alla sede di Caritas competente per il suo territorio, garantendo così che i fondi venissero destinati alle emergenze locali», precisa Innocenti.

Questa volta per vincere non dobbiamo lasciare indietro nessuno

Oltre che nella modalità di raccolta, «Uniti per ripartire» si è dimostrata efficace nella capacità di coinvolgere anche il cliente finale in questa azione di charity. Come? Facendogli decidere a quale causa destinare il contributo legato alla propria vettura: se all’aiuto alimentare alle famiglie meno abbienti, ad esempio da esercitare con buoni spesa e l’accesso a mense convenzionate, o invece al contrasto della povertà educativa dei più giovani, impossibilitati ad accedere alla scolarità a distanza per mancanza di strumenti idonei (tablet, computer) o di infrastrutture adeguate. Insomma, un’azione su due diversi fronti che hanno portato Porsche Italia ad aiutare fattivamente migliaia di famiglie, che con il Coronavirus hanno ridotto drasticamente le opportunità di lavoro e di mantenimento, e di giovani, messi ora nelle condizioni di poter seguire le lezioni da remoto.

Giulia Olivari
Giulia Olivari