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La prima vittoria assoluta di Porsche alla maratona della 24 Ore di Le Mans del 1970 ebbe tanti padri. Uno di questi si chiamava Hans Mezger.

  

Serie di modelli Porsche 718 Cayman
Consumo carburante combinato: 10,9–8,1 l/100 km
Emissioni CO2 (combinato): 249–185 g/km (Stato 07/2020)

48 sue creazioni tenevano insieme il cuore della Porsche 917. Si trattava dei tiranti a bullone, ognuno dei quali era lungo 149,5 millimetri, con un diametro di 9 millimetri nella zona del fusto e un peso di 65 grammi. I tiranti si opponevano a 580 CV e 510 Nm di brutale potenza e conferivano al motore la resistenza necessaria a farlo funzionare in maniera durevole, come un orologio, fino a 8.400 giri/min.

La loro caratteristica più appariscente era un mantello in fibra di vetro e in resina artificiale. Motivazione: le leghe di magnesio e alluminio del blocco motore, dei cilindri e delle testate si espandono maggiormente rispetto all’acciaio dei tiranti a bullone fatti con materiali tradizionali. Col motore incandescente le rondelle e i dadi vengono premuti lievemente all’estremità superiore dei tiranti a bullone all’interno delle testate. Detto in altre parole, l’estremità inferiore distrugge lentamente la filettatura all’interno del basamento ove è alloggiato l’albero a gomiti. Conseguenza: perdita di potenza, surriscaldamento, rotture.

Mezger, che era il progettista dei motori, stava cercando perciò un materiale che potesse essere resistente come l’acciaio e che avesse le medesime caratteristiche di espansione come il resto del motore. La soluzione: il dilavar. Si trattava di una lega di acciaio che allora era ancora di nuova concezione, ad alta resistenza, ma anche flessibile. I tiranti a bullone in dilavar contribuivano teoricamente all’estensione in lunghezza del propulsore, ma una peculiarità della costruzione motoristica di Porsche bloccava questo processo nella realizzazione pratica: la ventola centrale per il raffreddamento aria della 917 non portava i tiranti alla giusta temperatura, poiché questi erano soggetti all’azione del vento, trovandosi in posizione centrale, accanto ai cilindri. Mezger escogitò rapidamente una soluzione: «Li avvolgemmo semplicemente con uno strato isolante. E già notammo che restavano incandescenti».

Con la 917 in livrea biancorossa, Hans Herrmann e Richard Attwood vinsero alla grande la corsa con cinque giri di distacco. Fu la nascita di una leggenda.

Jürgen Gaßebner
Jürgen Gaßebner