Pensare oltre

Ore 18:36. Breve pausa presso Porsche Digital a Ludwigsburg. La luce è ancora accesa, il team che fa capo al CEO Thilo Koslowski sta pensando il futuro. Il debutto mondiale della nuova Porsche 911 segna anche l’inaugurazione di tre sviluppi digitali che mostrano come l’approccio aziendale vada ben oltre l’auto

km 060–106
4. Pforzheim
5. Ludwigsburg

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  • Thinking One Step Ahead

Lifestyle esclusivo con Porsche 360+

I desideri diventano realtà:

l’assistente lifestyle si adatta alle preferenze degli utenti e si basa su un sistema in costante apprendimento, rendendo così possibili esperienze esclusive

Porsche 360+ è insieme fonte d’ispirazione e assistente: il suo scopo è rendere possibile il lifestyle Porsche anche quando si è in viaggio senza vettura. A un primo sguardo 360+ è una app, ma dietro si cela non soltanto una tecnologia, bensì soprattutto un team di persone che trasformano in realtà i desideri – quelli di ogni giorno come quelli più esclusivi.

Un esempio: si desidera acquistare un regalo di Natale che non è disponibile nel proprio Paese? Basta che l’utente comunichi per e-mail, per chat o telefonicamente il desiderio al team e questo, con l’aiuto di partner certificati, procura il dono. 360+ è un sistema che apprende le preferenze personali del cliente, migliorandosi costantemente. È una parte di ciò che Thilo Koslowski, CEO di Porsche Digital, ha formulato due anni fa come la propria visione di «Internet of me». Un mondo digitale integrato in rete che riconosce i desideri individuali e li realizza, addirittura quasi prima che l’utente se ne renda conto. L’esclusivo «copilota» fa il suo debutto in Germania insieme alla nuova 911. Per divenire cliente del servizio si paga una quota simile a un abbonamento. «Gli iscritti approfittano di un’offerta pressoché illimitata di opportunità e servizi», spiega David Appold, manager del prodotto per 360+. I prossimi passi sono già pianificati. Ad esempio, sarà possibile participare a eventi esclusivi con Porsche. Inizialmente, Porsche 360+ sarà un’offerta limitata a 911 clienti. Un circolo gestibile, ma allo stesso tempo aperto. Perché l’assistente digitale per il lifestyle non si rivolge solo ai proprietari di Porsche.

«Gli iscritti approfittano di un’offerta pressoché illimitata di opportunità e servizi» David Appold

Porsche Road Trip – piacere di guida per tutti

Escursioni esclusive:

un’esperienza di guida ancora più emozionale grazie ad accurati itinerari lungo passi alpini o percorsi pittoreschi lungo l’oceano

Gli itinerari più belli del mondo a portata di mano per guidatori Porsche. Suona così perfetto e semplice che ci si chiede perché non esista già da tempo. «Molto semplicemente», spiega Jennifer Dungs, che ha collaborato allo sviluppo del prodotto, «perché dietro vi è un carico di lavoro incredibile». Ciascun itinerario di Porsche Road Trip è stato selezionato individualmente e inserito nel sistema, completo dei punti belvedere più belli, i migliori ristoranti e le possibilità di pernottamento.

Ovviamente, la navigazione per ogni singola curva è integrata nel sistema – per garantire piacere di guida e momenti indimenticabili. In occasione del lancio sul mercato, Porsche Road Trip per iOS si potrà scaricare gratuitamente nell’App Store. Nella fase successiva, all’inizio del 2019, Porsche Road Trip verrà implementata anche nel Porsche Communication Management (PCM) della nuova 911.

Sino ad ora gli itinerari disponibili si trovano in Germania, Austria, Svizzera e negli Stati Uniti, ma il numero è destinato a salire. «Ci vuole tempo», spiega Dungs. «Ciò che conta per noi non è elencare velocemente il maggior numero possibile di itinerari, ma piuttosto la cura di ogni dettaglio. Vogliamo mostrare a ciascun guidatore Porsche, ma anche a tutti gli appassionati di vetture sportive che non sono ancora nostri clienti, gli itinerari migliori». Per inciso, viene così citato un dettaglio assai importante: la Road Trip App si rivolge a una cerchia più ampia dei soli guidatori Porsche. «Porsche intende andare oltre il mondo delle auto e diffondere ancora di più la filosofia del marchio». La Road Trip App si può quindi definire come un regalo della nuova Porsche 911 a tutti i modelli che l’hanno preceduta.

«Ciò che conta per noi non è elencare velocemente il maggior numero possibile di itinerari, ma la cura di ogni dettaglio» Jennifer Dungs

Porsche Impact –
occhi puntati sulle emissioni di CO2

Contributo alla tutela ambientale:

dopo una semplice registrazione online, i guidatori Porsche possono partecipare al programma Porsche Impact e sostenere così gli obiettivi internazionali a favore della tutela del clima

Il 70% di tutte le Porsche mai prodotte è tutt’oggi in circolazione sulle strade. Una Porsche ha lunga vita e garantisce pertanto una gestione oculata delle risorse. Inoltre, per il produttore di vetture sportive è importante l’intero ciclo di nascita e di vita del prodotto, inclusa la produzione di una vettura sportiva. Porsche Impact mette invece nel mirino le emissioni di CO2 di tutte le Porsche presenti sulla strada e sfrutta la digitalizzazione per rispondere anche ai problemi della sostenibilità.

In collaborazione con un partner consolidato, il produttore di auto sportive offre a ciascun guidatore la possibilità di contribuire finanziariamente alla tutela del clima. Per farlo, deve solo indicare online il modello guidato e la percorrenza annuale personale. Il calcolo avviene tramite il partner South Pole. In collaborazione con un partner consolidato, il produttore di auto sportive offre a ciascun guidatore la possibilità di contribuire finanziariamente alla tutela del clima. Per farlo, deve solo indicare online il modello guidato e la percorrenza annuale personale. Il calcolo avviene tramite il partner South Pole. Il contributo finanziario viene investito in tutto il mondo per progetti di protezione del clima certificati a livello internazionale – ad esempio nella conservazione delle foreste, come in un progetto di 780.000 ettari di foresta nello Zimbabwe che creerà un corridoio di biodiversità interconnesso, terminando il disboscamento e proteggendo l’estesa foresta pluviale.

Ma si possono scegliere anche investimenti nell’energia eolica, solare e idrica. Tramite sondaggi effettuati tra i clienti, l’azienda ha precedentemente determinato quali sono gli obiettivi che stanno a cuore ai possessori di vetture di alta gamma sensibili ai temi della sostenibilità. E Porsche stessa dà per prima il buon esempio: le circa 6.000 vetture facenti parte del parco aziendale in tutto il mondo prendono già parte a questo programma – comprese le vetture impiegate nel motorsport.

Ora Porsche Impact è pronta per entrare nel mercato, inizialmente in Germania, Polonia e Gran Bretagna. L’obiettivo è di diffondere velocemente il programma in tutto il mondo. «Secondo i sondaggi, i clienti Porsche accoglierebbero apertamente un simile programma», spiega Fabian Kirchhoff, una delle menti che hanno ideato Porsche Impact.

«Secondo i sondaggi, i clienti Porsche accoglierebbero apertamente un simile programma» Fabian Kirchhoff

Panoramica

Thilo Koslowski

Thilo Koslowski

Chiave di accensione a sinistra, pedale del gas a destra. Sarà sempre così nella Noveundici. Nel mezzo, però, vi è spazio per idee che faranno di una Porsche molto più di una vettura. In tutto questo, la digitalizzazione ha un ruolo decisivo, profetizza Thilo Koslowski. La sua idea di futuro è più vicina all’essenza di ciascuna Porsche di quanto si pensi. Perché tiene sempre a mente la cosa fondamentale: senza il fattore umano, tutto è niente.

Thilo Koslowski, CEO di Porsche Digital GmbH, e il suo team di circa 80 collaboratori si sono trasferiti da pochi mesi nei nuovi uffici di Ludwigsburg, presso Stoccarda. Una vecchia fabbrica di macchine nel centro città; molti mattoni, molto acciaio. Dove un tempo gli operai lavoravano a turni alla catena di montaggio, oggi si incontrano innovatori, progettisti, project manager e designer di User Experience in agili team di prodotto. Pensano e producono a tutto tondo. Lì il loro capo è per tutti semplicemente «Thilo». Dalla sala riunioni «Laguna Seca» si dirige alla sala «Monaco», passando davanti a gruppi di lavoro, illuminati da laptop, dove le idee pullulano nell’aria. Nell’intervista, Koslowski spiega perché insieme alla nuova Porsche 911 faranno il loro debutto anche prodotti digitali che rispondono a problemi che esulano dal puro e semplice piacere di guida.


Porsche Digital esiste da due anni. Da due collaboratori siete passati a un team di 80 persone. Che cosa significa il lancio dei progetti Porsche Impact, 360+ e Road Trip per un’azienda così giovane?

Attualmente lavoriamo a 15 progetti, cooperiamo con 13 start up e fondi di venture capital e lavoriamo in sette progetti strategici che rispecchiano la nostra visione del futuro Porsche. Il lancio di tre progetti digitali insieme alla nuova Porsche 911 è per noi un passaggio importante. Noi stiamo tracciando il futuro di Porsche. Di pari passo con i colleghi che sviluppano le nostre vetture sportive.

Lei ha lavorato per circa 20 anni nella Silicon Valley. Quali esperienze di quel periodo le sono utili oggi in Porsche Digital?

Lavoriamo a stretto contatto con Porsche AG, siamo un’affiliata al 100%. In questo contesto, l’approccio della Silicon Valley, secondo il quale i desideri del cliente sono in primo piano, a prescindere da cosa ne pensino ingegneri e altri esperti, è anche il nostro approccio. Ma – e qui siamo diversi – noi seguiamo una strada diversa dalle start up della Silicon Valley.

Come si presenta la strada di Porsche?

A noi interessa la qualità sostenibile. È una parte di quanto ci siamo prefissati in questi due anni. Porsche ha una tradizione straordinaria e prodotti longevi. Questo deve riflettersi anche dal punto di vista digitale. Quello che portiamo sul mercato deve portare dei vantaggi ai clienti. Non può seguire una moda passeggera, deve stabilire dei trend per il futuro.

E con che cosa stabilite dei trend per il futuro?

Attualmente con Porsche Impact, con 360+ e con Porsche Road Trip. Porsche Impact, perché è un ulteriore elemento delle nostre misure pensate per la mobilità sostenibile. Ora non vediamo più solo Porsche come gruppo aziendale, bensì invitiamo anche i clienti a essere attivi. Facendo in modo che si rendano conto dell’impronta ecologica del 70% di tutte le Porsche mai costruite ancora in circolazione. Che cosa potrebbe esserci di più sostenibile?

360+, perché questo primo prodotto di lifestyle Porsche nel suo massimo livello di sviluppo si rivolge a tutti coloro che amano il nostro stile di vita. Trasferiamo l’idea del servizio di assistenza nel mondo digitale e lo connettiamo a un backoffice, dove degli operatori sono a disposizione dei desideri dei clienti 24 ore su 24. Porsche Road Trip fa del percorso la meta e offre itinerari accurati con tutto ciò che si può desiderare in viaggio, come ristoranti, hotel, luoghi di interesse. Tutto riunito in un’unica offerta, utilizzabile in tutte le Porsche, ma anche in qualsiasi altra vettura.

Collaborate molto con altre start up. Come si svolge in concreto questa collaborazione?

È sempre diverso. Cerchiamo partner per lavorare insieme alle innovazioni. A tale scopo supportiamo anche finanziariamente start up che stanno per nascere o che sono state fondate da poco. Ma interveniamo talvolta anche prima, in una fase in cui magari esiste solo un’idea. Pertanto, chi ha una buona idea dovrebbe mettersi in contatto con noi. Ogni giorno, noi o il nostro Accelerator APX, veniamo contattati da numerose persone con idee sulla mobilità, su Porsche, su temi che ci entusiasmano. Cerchiamo inoltre giovani aziende che abbiano la nostra stessa filosofia ed eventualmente le facciamo diventare nostri partner – ad esempio, esperti selezionati nell’ambito della cura della vettura come servizio di assistenza per 360+.

Quando tutto sarà digitale, le Porsche diventeranno uno smartphone su ruote?

È un paragone che sento in continuazione. Ma è l’esatto contrario! Le auto sono lo strumento non plus ultra per la mobilità. Mi portano ovunque, in orario, non hanno bisogno di una superficie di atterraggio lontana dal punto di destinazione come un elicottero, o di una fermata come un autobus. Le auto stanno vivendo una rinascita perché la necessità di mobilità individuale e integrata in rete continua ad aumentare. E per questo una vettura rimarrà sempre una vettura, anche se al suo interno si trovano display e intelligenza artificiale.

Ma come ci sposteremo con le vetture? Con la guida autonoma o guidando noi?

In entrambi i modi. Guida autonoma quando si è in coda o su percorsi noiosi? Perché no? Guardate però che immagini positive troviamo già solo nei modi di dire relativi al «guidare»: tenere in mano il volante, ad esempio. Tutto ciò mi dimostra che guidare è un’esperienza che coinvolge i sensi delle persone. Per me personalmente è una cura per lo spirito. In California mi è sempre piaciuto farlo nei fine settimana, mi cercavo apposta degli itinerari. Tra l’altro, uno di questi si trova nella Porsche Road Trip: si chiama «Highway No. 1».

Prodotti Porsche digitali – che cosa crede avrebbe detto Ferdinand Porsche in merito?

Bella domanda. Probabilmente avrebbe trovato l’idea avvincente. Ma non voglio perdermi in speculazioni e preferisco dire come la pensa suo nipote, Wolfgang Porsche. Lui sa bene che il nostro ingresso nel mondo digitale fa in modo che l’essenza del marchio Porsche venga conservata per le future generazioni. Perché Porsche è più di un’auto. Ciò che creiamo qui sono opportunità ed esperienze digitali. Non vogliamo costringere nessun cliente a optare per la guida autonoma o a utilizzare contenuti digitali. Per me è importante soprattutto una cosa, che in futuro i nostri figli abbiano ancora voglia di vivere l’esperienza Porsche.

Thorsten Elbrigmann
Thorsten Elbrigmann