Più scattante. Più sportiva. Più robusta.
Così si presenta la nuova generazione della vettura sportiva per eccellenza di Zuffenhausen. Quali sono le particolarità del design della 911? Lo spiegano i designer Porsche Peter Varga (esterni) e Ivo van Hulten (interni).
km 038–060
3. Weissach
4. Pforzheim
La 911 è un’icona del design globale da decenni. Come avete ulteriormente sviluppato l’ottava generazione?
Peter Varga: La 911 vive del suo linguaggio formale unico. Già la sola silhouette parla da sé: tutti riconoscono immediatamente la 911 sulla base dell’inconfondibile disegno del suo profilo. Inizialmente il nostro compito è stato definire i tratti caratteristici che volevamo cambiare oppure accentuare ancora di più. A mio avviso, nel corso degli anni la 911 è stata migliorata sempre più nelle proporzioni. Abbiamo continuato questo sviluppo, allargando la nuova generazione nella parte anteriore e posteriore. In questo modo vogliamo rendere la 911 ancora più scattante, più sportiva e più robusta. Il fatto che l’anteriore sia ora diventato più ampio migliora la 911 in generale. Il corpo principale con l’abitacolo, al contrario, è rimasto relativamente stretto. La portiera piatta con l’enfasi nel punto giusto sottolinea complessivamente i parafanghi più possenti. Allo stesso tempo le ruote posteriori sono più grandi di un pollice. Di conseguenza, il veicolo si staglia molto meglio sulla strada e sottolinea l’area dove si trova il propulsore e quindi l’intera forza.
Naturalmente, la parte posteriore è la cosa più eccitante per noi progettisti per via dell’aerodinamica: la 911 ha bisogno di molta deportanza sul retrotreno. L’obiettivo era inoltre migliorare il coefficiente Cx. Questi requisiti – combinati con la linea del tetto discendente – sono stati una grande sfida che ci ha occupati per molto tempo.
Ivo van Hulten: Nella progettazione della nuova 911 per noi è stato anche molto importante tenere conto dei cambiamenti evolutivi di tutte le precedenti generazioni di 911. Nel caso della 911 originale, ad esempio, l’interno era progettato in modo molto orizzontale, tutto si trovava su una linea. Dalla fine degli anni Ottanta in poi, la tecnologia è diventata sempre più importante. Sulla nuova Noveundici la presenza dell’elettronica torna in secondo piano, al suo posto vogliamo enfatizzare i nuovi materiali e il design tornato orizzontale. Nella configurazione della consolle centrale abbiamo messo in primo piano l’esperienza tattile-emozionale. Inoltre, vogliamo rendere la logica dei comandi la più semplice e chiara possibile. Una nuova generazione di volante, che comunica direttamente con la strumentazione, semplifica e velocizza notevolmente il controllo. Per il display centrale abbiamo integrato un touch screen più grande da 10,9 pollici. Le funzioni sono ora organizzate con maggiore semplicità, possono essere gestite più velocemente e senza distrazioni rispetto al modello precedente.
«Nella configurazione della consolle centrale abbiamo messo in primo piano l’esperienza tattile-emozionale» Ivo van Hulten
È difficile reinterpretare ancora un’icona come la 911?
Varga: Certamente bisogna avere rispetto di un’icona, ma non paura, questa inibirebbe il nostro lavoro. Noi designer pensiamo in modo creativo e innovativo. Viviamo di questo. Ma ovviamente non possiamo dimenticare la storia della vettura. È proprio questa combinazione che rende il marchio Porsche e soprattutto la 911 così speciale – come ad esempio la forma base perlopiù classica e chiusa della Noveundici da un lato, e l’aerodinamica adattiva dall’altro.
Van Hulten: Durante la progettazione della nuova 911, abbiamo prestato particolare attenzione a ciò che è essenziale della vettura e a ciò che la definisce nella sua essenza. In definitiva, ci siamo chiesti come poter rafforzare ancora l’iconicità per la nuova generazione.
Quanto tempo ci vuole per sviluppare il design di una Porsche, dalla prima idea al prototipo?
Van Hulten: Dalla prima idea allo «Start of Production» calcoliamo circa quattro anni. Noi designer siamo coinvolti molto presto nell’intero processo di realizzazione. L’aspetto tattile è assolutamente essenziale per il nostro lavoro: dobbiamo essere in grado di vedere e toccare nuovi materiali per poi poter perfezionare il design. Ma lavoriamo anche con strumenti digitali che rendono il nostro lavoro molto più efficiente e rapido di un tempo. Utilizziamo ad esempio occhiali per la realtà virtuale in modo da individuare già molto presto nel processo 3D dati per noi importanti che poi vengono costantemente sviluppati e servono anche da base per gli strumenti con cui il veicolo viene prodotto alla fine a Zuffenhausen.
La digitalizzazione avanzata ha già cambiato il vostro lavoro?
Varga: Gli strumenti digitali ci aiutano a essere più veloci e, soprattutto, più flessibili di prima in tutti i processi di progettazione. Ad esempio, possiamo realizzare alcune aree del veicolo esattamente come le avevamo pianificate in precedenza in digitale. Tuttavia, il linguaggio formale della 911 è così speciale che definiamo effettivamente le superfici a forma libera soltanto con un modello fisico in scala 1:1.
«A mio avviso, nel corso degli anni la 911 è stata migliorata sempre più nelle proporzioni. Abbiamo continuato questo sviluppo» Peter Varga
Di quale dettaglio della nuova 911 siete particolarmente orgogliosi?
Van Hulten: La particolarità della nuova 911 per me è la strumentazione combinata che mostra un piacevole equilibrio tra digitale e analogico. Il contagiri analogico al centro completa gli elementi digitali con cinque cerchi reali che non vengono più troncati.
Varga: Sono molto soddisfatto che ora nella parte posteriore della 911 sia integrata una fascia di raccordo luci continua in un pezzo unico. Un approccio puristico che completa la linea pulita e dalla struttura chiara della nuova 911. Gli elementi aggiuntivi come targa, impressioni, mascherina del terminale di scarico o luci supplementari li abbiamo ricollocati tutti verso il basso. In questo modo la 911 appare visivamente ancora più vicina alla strada.
Peter Varga
Dopo aver studiato all’Università di Pforzheim alla Facoltà di Transportation Design, Varga, nato in Ungheria nel 1978, ha iniziato a collaborare nel 2014 come designer degli esterni presso Porsche, assumendo nel 2016 la direzione del reparto. Tra le sue priorità: evitare l’eccesso di design nei nuovi modelli, preservando invece la semplicità secondo lo spirito della prima 911 e tralasciando il superfluo. Quindi, funzionalità invece di esagerazione, linearità anziché ipertrofia. In questo senso, non dà alcun valore a tagli radicali del design che cambierebbero l’identità del marchio della 911. Piuttosto, gli preme mantenere connessi i tre elementi centrali della Noveundici: performance, forma e idoneità all’uso quotidiano.
Ivo van Hulten
Van Hulten è nato nel 1977 a Waalwijk nei Paesi Bassi. I suoi studi alla Design Academy Eindhoven lo avevano predestinato verso tappe in Audi e Opel – già come capo designer. Nel 2014 ha accettato la chiamata a Zuffenhausen e da allora è responsabile per gli interni Porsche. Qui segue la via maestra di un design chiaro e un’usabilità senza distrazioni: digitalizzazione e semplicità per lui sono inseparabili. In futuro, ad esempio, intende assicurare un equilibrio tra il mondo analogico e quello digitale.